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mercoledì 15 giugno 2011

Un pò di me

Fino a poco tempo fa ero saldamente ancorata alla mia idea che un figlio unico rappresentasse “la famiglia perfetta”. La mia idea di famiglia perfetta.
Ho portato avanti questo mio pensiero, questa mia convinzione assoluta  fino a giugno dell’anno scorso.
Il papino avrebbe voluto tanto fare subito il secondo, ma io ero inamovibile.
Perché?
I perché di allora erano tanti, forse troppi, mi hanno condizionato, mi sono lasciata condizionare.
Innanzitutto già io come persona non ho mai sentito, percepito istinti materni in me stessa.
 Non ero il tipo che si fermava quando vedeva un bimbo piccolo e gli faceva “bau bau micio micio”, i bambini in spiaggia mi davano fastidio, se sentivo un bambino piangere al supermercato lo guardavo male, se vedevo un bambino con il moccolo al naso pensavo “che schifo”, se vedevo una mamma con 2 gemelli pensavo “oddio che sfiga poveretta”.
Ecco questa ero io.
Quando il papino, nel ben lontano febbraio 2006, mi propose “ di iniziare a provare” “tanto sai mica arriva subito” “ci sono persone che ci mettono degli anni” “pensa Maria e Luca ci han messo 2 anni”, e avendo lui un istinto paterno elevato all’ennesima potenza  (lui era il tipo che se vedeva un bimbo piccolo gli faceva una carezza,  se poteva chiedeva di prenderlo in braccio per fargli le coccole, gli faceva cucusettete per farlo ridere,  se si organizzava qualcosa dove c’era anche qualche bambino, lui non  rimaneva tra noi adulti, andava a giocare con i bambini, ecc.. avete capito il tipo? Giusto?) e comunque avendo lui tanta voglia di diventare papà, ho acconsentito  e così “dai proviamoci”.

Neanche il tempo di dirlo, ed ero già incinta!

Dopo 2 mesi ho perso il lavoro.

Quasi subito dopo la nascita del patato sono capitate delle “ disgrazie” (non voglio approfondire) sia nella famiglia di mio marito sia nella mia, così che eravamo noi che dovevamo essere di sostegno ai nostri genitori, in un momento delicato della nostra vita.
Il ns primo anno con il patato è stato un anno duro, faticoso.
Il patato in più non dormiva, mangiava poco, e chi ne ha più ne metta. (facendo un'autoanalisi sono convinta che tutti i problemi che ho avuto con lui erano una conseguenza del nervosismo, angoscia, malessere generale che c'era intorno a noi, anche se io e il papino abbiamo fatto di tutto per lasciare i problemi fuori dalla porta, e , a casa nostra creare un ambiente familiare sereno e gioioso).

Nel frattempo, avevo anche trovato un lavoro, quindi mi sono rimessa in gioco, e facevo i tripli salti mortali per stare dietro a tutto, sia fisicamente,  sia psicologicamente.

A casa mia, una delle disgrazie è stata mia sorella.
Uno dei miei pensieri più ricorrenti negli ultimi 4 anni è stato: se non ci fosse stata lei la mia vita sarebbe stata migliore.
Lo so non è un bel pensiero, ma ho i miei buoni motivi per scriverlo.
Il mio concetto di famiglia è stato condizionato dal rapporto tra me e la sister, tra quello che mi hanno sempre inculcato i miei genitori: "meglio figlio unico", "non azzardarti a fare il secondo", se vedevamo in giro delle famiglie con due passeggini mia mamma mi diceva: "tu non pensarci" , mio papà pure mi ha bombardato di messaggi: figlio unico figlio unico figlio unico.
Addirittura anche la mia nonna paterna me lo ha  sempre ripetuto, e pure mi ripete che sono stata sfortunata perchè ho avuto un maschio, "perchè sai le femmine stanno vicino alle mamme, invece i maschi le abbandonano" non immaginate quante volte mi sono sentita ripetere queste frasi.

Io,  in questi anni, anche se forse l'idea mi aveva leggermente sfiorato, mi sembrava quasi che se avessi fatto un altro figlio avrei fatto un dispetto alla mia famiglia,  li avrei delusi.

C'erano anche altri motivi più pratici per cui ero "bloccata", (motivi di carattere economico, motivi del tipo "non c'è nessuno che ci aiuta, è già dura con uno figuriamoci con due").

Finchè a giugno dell'anno scorso è come se mi fossi risvegliata da un lungo sonno, come se mi avessero tolto le fette di prosciutto dagli occhi, ho iniziato a scrollarmi di dosso il concetto di famiglia tramandatomi, ho iniziato a studiare altre famiglie, ho scoperto che ci possono essere famiglie felici, unite, che si voglio bene, fratelli e sorelle che si vogliono bene, che si danno una mano nel momento del bisogno, che vanno in vacanza insieme perchè stanno bene insieme, mi sono resa conto che la mia famiglia, io il papino e il patato eravamo una di quelle famiglie, e non eravamo "la famiglia dei miei" o "la famiglia dei suoi", noi eravamo la nostra, e avevamo gettato le basi, delle basi solide, per essere felici, per essere una squadra vincente.
Non me ne ero mai resa conto.
Mi sono "studiata", "analizzata" come mamma, e sapete cosa vi dico che mi sono piaciuta.

Ho aperto gli occhi, e ho capito che tipo di famiglia siamo e che tipo di famiglia vorrei che diventassimo.


Mi sto impegnando per portare avanti il ns progetto.

Ora quando mi capita di vedere in giro una mamma con 2 gemelli  penso:    che fortuna! ne ha già due! che bella famiglia numerosa!



7 commenti:

  1. Anche a me hanno sempre inculcato l'idea che figlio unico e' meglio. Perche' mio papa' ha un fratello con cui non si piglia, e mia mamma idem con una sorella. Per questo sono figlia unica, mi dicevano sempre i miei, perche' cosi non rischio di litigare con il fratello/sorella. Ma ti sembrano ragionamenti? Al mondo ci sono tante famiglie in cui fratelli e sorelle vanno d'amore e d'accordo, quindi perche' non 'rischiare'?! Che bello finalmente liberarsi dei lacci del passato, dei condizionamenti della famiglia, eh - non e' facile, ma quando ci si riesce, e' una gran soddisfazione :-)
    (grazie di essere passata :-))

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  2. Complimenti per esserti riuscita a liberare dai condizionamenti esterni. Visto che è una vostra scelta, vi auguro di riuscire a portare avanti il vostro progetto al meglio. Una squadra vincente supera anche gli ostacoli, coma già siete riusciti a fare! E poi con un papino così meraviglioso... ci vuole proprio!!!

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  3. @sfolli: anche i miei non vanno d'accordo con i fratelli/sorelle. Infatti che ragionamenti sono?! grazie :-)
    @tri mamma: speriamo di riuscirci.. non ho ancora scritto molto del papino, ma lui si è proprio bravo.

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  4. Gran parte di questo post avrei potuto scriverlo io .... riga per riga... escluso il fatto che NON ho una sorella ... ma come giustificazione mi son sempre data quella che "come figlia unica sono sempre stata felice e in famiglia ci sono esempi di sorelle che è meglio non averne!!!!" .... poi devo anche dire che nemmeno io volevo figli e condividevo i tuoi pensieri, mentre mio marito li desiderava ma quando è stato il momento di decidere di provarci l'ho desiderato con tutto il cuore e questo primo anno di vita (escluso il parto che non ripeterei) è stato tranquillo... forse perchè anch'io sono stata mooolto serena... quindi la nuova scusa è "con il secondo potrei non essere così fortunata".... senza contare l'altra scusa "amo troppo il mio cucciolo per dover dividere il mio amore con un altro figlio".... eppure.... eppure... anch'io inizio a mettere tutto un po' in discussione... però prima di pensare ad un progetto lascierò farò passare ancora qualche annetto... giusto per convincermi e per godermi ancora un po' il mio cucciolo come figlio unico!

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  5. @The little bell: benvenuta. Mi rincuora sapere che non sono la sola...
    ora goditi il tuo cucciolo, è ancora piccolo, e mai dire mai... si vedrà.

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  6. brava!!!
    biogna saper pensare con la propria testa e lo dice una che vive attraverso il giudizio degli altri e quindi vive male!!!
    doppiamente brava!!!

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