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giovedì 21 marzo 2013

Una nuova regola

Stamattina dopo aver fatto la colazione, il patato quatto quatto prende un foglio, velocemente vedo che scrive e disegna qualcosa, ma non ci faccio caso, sono presa da Giobi che si diverte ad aprire tutti i cassetti della cucina e a tirar fuori tutto,  poi mi chiede un pezzo di scotch, va verso il divano vicino alla loro area giochi e appende questo cartello:
Dopodichè prende Giobi, lo porta davanti al cartello e gli spiega che lui lì non ci può andare, è una zona esclusiva solo sua, vietata ai bambini piccoli.
Giobi è troppo piccolo ancora per capire che cosa sia un cartello con un divieto, mi fa sorridere il patato, perchè effettivamente ha avuto una bella idea, d'altronde lo facevamo noi con lui, e lui giustamente ci ha imitato. Quando era piccolo per far rispettare determinate regole avevamo fatto dei cartelli da appendere (idea avuta guardando Sos Tata, sono un grande fan di questo programma!), ed effettivamente hanno funzionato. Il concetto è poche regole e farle rispettare, ad ogni costo.
Questo gesto mi ha fatto riflettere, il patato pur volendo bene a suo fratello, ha bisogno del suo spazio, uno spazio tutto suo, e gli da fastidio se il fratellino gattondando va a toccare certi suoi giochi. Lo capisco perchè cerco di immedesimarmi in lui, essendo stata io sorella maggiore, mi ricordo che non volevo assolutamente che mia sorella toccasse la mia scrivania, i miei fogli, le mie matite, e mi ricordo benissimo che i miei genitori non mi capivano e non mi sostenevano, anzi mi dicevano sempre "e va beh lei è piccola, lasciala toccare, lasciala fare" quella che dovevi piegarsi ero sempre io,  potrebbe sembrare una piccola cosa stupida ma per i bambini è una cosa importante, i loro oggetti sono il loro piccolo mondo, vuol dire che ci tengono, ci stanno attenti a non romperli, rovinarli, ed è logico che se li tocca un bambino di un anno non avrà quell'accortezza. E' come se un adulto venisse a frugare nel vostro cassetto o si mettesse a usare il vostro telefonino o pc senza avervi chiesto il permesso, vi girerebbero o no? A me si. Penso che questo concetto valga anche per i bambini.
Sono contenta che il patato abbia fatto questo, perchè poteva benissimo urlargli dietro, dargli uno spintone, arrabbiarsi, come fanno i bambini di solito,  Lui ha fatto un cartello, ha preso con dolcezza il fratellino e gli ha spiegato cosa voleva dire. Certo ho paura che se Giobi non rispetta la regola, uno spintone può darsi che gli arrivi, uomo avvisato mezzo salvato, cercherò e mi impegnerò io affinchè il piccolo non invada il territorio del fratello maggiore (che poi è solo un pezzettino di salotto).
Purtroppo avendo una casa piccola, lo spazio è quello che è, e già dividono la cameretta, e il patato per questo non ha mai fatto storie, ci sta che voglia un angolino tutto suo.
In più tanti giochi pericolosi per il piccolo sono stati ritirati, e può giocare con certi giochi solo se Giobi dorme, quindi sta già facendo uno sforzo e un sacrificio, dispiace a me che non si possa sentire libero a casa sua, lui capisce benissimo la situazione e non fa troppo storie, gliel'ho spiegata molto ma molto  bene. Io ho la fobia dei pezzetti piccoli di qualsiasi genere, ho paura che li possa ingoiare, in più Giobi è tremendino, è come un'aspirapolvere, dove passa tira su e mette tutto in bocca (al contrario il patato non era così, non metteva in bocca niente), a volte dopo cena lo mettiamo sotto il tavolo e tira su tutte le briciole così evito di passare dopo io (ahhhh noo sto scherzandoooo ahhha!!!) (lo diciamo scherzando io e il papi). Comunque l'argomento è serio, Giobi mette veramente in bocca di tutto, io e mio marito appena abbiamo notato questa sua predisposizione, quest'inverno siamo andati in Croce Rossa a fare il corso di Disostruzione Pediatrica, è stato veramente interessante e utile. Spero nella vita di non doverlo mai mettere in pratica, ma se dovesse capitare almeno so cosa devo fare.
Ritornando al concetto espresso del patato di difesa del suo spazio personale,  trovo giusto che ognuno abbia i suoi spazi e che li difenda, e questo vale anche per i bambini.


8 commenti:

  1. ma è stato davvero bravo, hai ragione poteva arrabbiarsi, mandarlo via in malo modo e urlare e invece ha intrapreso la strada migliore!

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    1. si è stato bravo, sono contenta perchè ha imitato i ns comportamenti, gli abbiamo sempre insegnato a non reagire in modo violento alle situazioni, ma a far funzionare il cervello. e questo ne è la prova, stiamo raccogliendo i frutti di anni di regole e insegnamenti.

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  2. un vero piccolo grande ometto il patato...
    Anche a Prince nonostante sia molto più grande cerco di non fargli andare troppo Fr@ tra i piedi, anzi a volte è il contrario io la richiamo e lui invece mi dice di lasciargliela (che poi a volte è più una scusa per interrompere lo studio), ma loro due sono molto più vicini e il Patato ha ancora bisogno dei suoi spazi e dei suoi giochi
    siete stati davvero molto bravi

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  3. Fantastico!!! anche secondo me hanno diritto al loro spazio e alla loro privacy, ma per me non è sempre facile aiutarlo ad averli, perchè quando il fratello non ubbidisce (e capita SEMPRE) mi tocca bloccarlo a forza... magari con un cartello... dai, ci provo! :)

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    1. Il patato è stato un osso duro, ti giuro ci siamo esauriti per incularli certi insegnamenti.

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  4. scoprire come i piccoli assorbano il nostro esempio e imparino da noi è sempre bello e straordinario..si vede che ha interiorizzato questa cosa dei cartelli che mi pare un'ottima idea!
    Io, che sono stata "sorella di mezzo", capisco perfettamente: condividere con i fratelli, passarsi vestiti e giochi, avere la stessa cameretta, va tutto bene ma qualche cosa di personalissimo ci vuole!
    Fai bene ad aiutare il patato ha difendere i suoi spazi, anche perchè mi sembra un bambino più che ragionevole....brava!!!

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    1. si le regole sui cartelli con noi hanno funzionato.
      Anche a me sembra giusto preservare un angolino tutto suo, se quello è il suo desiderio. Grazie :-)

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