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venerdì 20 settembre 2013

Il tempo di un caffè

Il tempo di un caffè in vostra compagnia......perchè in questo periodo sono molto presa dai miei nuovi amici di penna, mi sono iscritta in un sito di scambio lingua, cioè ok scritto così sembra osè, no no è tutto regolare, praticamente si possono trovare persone con cui conversare e scrivere nella propria lingua madre, io mi ero iscritta mettendo che avrei voluto conversare in Inglese e Francese,  vengo di conseguenza contattata da persone che vogliono conversare in Italiano. Loro mi aiutano con l'Inglese, io li aiuto con l'Italiano, appunto uno scambio di lingua..... Il più è trovare persone serie con cui farlo, vediamo sono solo all'inizio.

Ieri il mio piccolo grande amore Giobi ha compiuto 18 mesi. A volte quando lo guardo sembra molto più grande, e non mi rendo conto che è ancora un cucciolino di un anno e mezzo.
Quando va sullo scivolo da solo, o su quelle giostrine che vanno su e giù, e poi corre da tutte le parti e si arrampica ovunque, devo dire che con l'attività motoria ha sempre avuto una marcia in più, spericolato e temerario fin troppo, non ha paura di niente, si lancia giù dalle discese correndo, cade, si rialza, si pulisce le mani, e via che corre ancora, e io che corro dietro a lui.
Giobi non sta fermo un attimo, non fa giochi sul tappeto, lui è sempre in movimento, sempre pronto a smontare qualche angolo della casa. (per mia grande sfortuna)
Invece per quanto riguarda il linguaggio, è sempre fermo alle solite parole, di nuove non ne dice, anche se parlotta e si fa dei discorsi tutti suoi incomprensibili a noi grandi.
E' un bambino allegro, dispensa "ciao" con la manina a tutti, odia il passeggino e preferisce camminare. Non vuole stare con nessuno tranne che con me, è un super mammone,  da quando ha ripreso il nido, soffre un pò della sindrome di abbandono, e basta entrare in cartoleria e lui si attacca a me come un koala guardandomi con gli occhioni quasi a volermi dire "e chi sono queste...non vorrai mica lasciarmi qui?!".
Mangia da solo, a parte qualche volta che non ho voglia che si sporchi tutto e allora gli do una mano. Ha già i suoi gusti ben delineati, per esempio le zucchine e i piselli non gli piacciono. Adora le patate bollite, il prosciutto, la banana, ..... le pringles alla paprika........., le cipster quelle lunghe, il gelato.
E' bravissimo a tirare i capelli a suo fratello, però quando un bambino gli porta via il gioco viene a nascondersi dietro alle mie gambe e mi guarda con un facciottino triste.

Ieri sera c'erano il patato e Giobi sdraiati vicini sul divano, stavamo parlando, e gli ho fatto una domanda al patato, inerente all'argomento da noi trattato in quel momento:
"Ti piaceva di più quando eri figlio unico o adesso che c'è Giobi qui con noi?"
e lui mi ha risposto
"Adesso"

martedì 17 settembre 2013

...di sport...

Settembre tempo di corsi nuovi.
Tempo di decidere quale sport fare, sempre che uno un pò di sport lo voglia fare. (leggi il sottotitolo: patato da convincere).
Io penso che lo sport sia fondamentale per un bambino, a parte i benefici fisici che ne derivano, il fisico diventa più robusto, più forte, per i bambini in sovrappeso aiuta a smaltire i grassi in eccesso (ok non è il nostro caso), fare attività fisica aiuta a scaricarsi (questo si è il nostro caso) dallo stress. In più, fondamentale nel caso del patato, fare uno sport, soprattutto di squadra potrebbe insegnargli la solidarietà, il lavoro di squadra, l'autodisciplina,  la fiducia negli altri, il rispetto di determinate dinamiche, ma  può anche  accrescere l'autostima e evidenziare doti di leadership.
A mio avviso il patato ha proprio bisogno di sentirsi parte di un gruppo, ha necessità di condividere vittorie ma soprattutto sconfitte. Lui ha sempre avuto un grande problema nel gestire le sconfitte. Per lui il detto l'importante non è vincere ma partecipare non esiste proprio, o vinco o vinco, se no è una tragedia immane, una catastrofe.
Abbiamo passato l'estate a spiegargli che non si può sempre vincere, che se vuole giocare con gli altri bambini a certi giochi deve accettare le sconfitte, perchè se fa la sua sceneggiata poi non lo chiamano più a giocare, che alla sua età l'importante è divertirsi, stare in compagnia, ridere, giocare, ma giocare mettendo al primo posto il pensiero " gioco per divertirmi" e non "gioco per vincere".
Devo dire che dopo una settimana di mare, tra le nostre spiegazioni e certi situazioni vissute, (sceneggiate, tragedie, pianti),  ha capito,  e la seconda settimana  è riuscito a giocare senza arrabbiarsi se non vinceva.
Ma che fatica che abbiamo fatto!!
Ora per tenergli vivo "lo spirito di squadra" acquisito ma non ancora ben radicato dentro di lui, ogni tanto soprattutto se gioca con noi la tragedia/sclero/pianto è dietro l'angolo,  or dunque lo sto spingendo ma senza forzarlo a scegliere uno sport dove possa scaricarsi, giocare, divertirsi, vincere e perdere.
Ne abbiamo vagliati tanti, ma non aveva ancora deciso, un pò perchè per alcuni dovevo ancora andare a informarmi, per altri era troppo piccolo di età, altri "non erano vicino a noi", e poi un giorno è arrivato a casa con un foglietto e mi ha detto voglio fare questo.

Il foglietto pubblicizzava un corso di  Mini Basket.
E anche se il patato, essendo un piccolo gnomo, alto un metro e un tappo ( veramente,) e non potrà mai e poi mai avere un futuro nel basket, ho telefonato e siamo andati a fare la lezione di prova.
Lui si è divertito, ha corso tantissimo, come sport corrisponde ai requisiti che cercavo, e se non cambia idea  per quest'anno..................... Basket sia.
immagine presa dal web



domenica 15 settembre 2013

Strano ma vero, non ho sensi di colpa a lasciarlo al nido

Giobi lunedì scorso ha iniziato il nido. E per tutte le mattine di questa settimana lui ha pianto. Disperatamente.
Non c'è stato inserimento, essendo un bambino che ha già frequentato l'anno scorso.
Con il patato, anche lui un super mammone sempre piangente, mi sono sempre sentita in colpa.
Con Giobi, l'anno scorso, idem, sensi di colpa a go go.
Ma quest'anno per la prima volta, non mi sono sentita in colpa. Una sensazione strana, quando mi sono resa conto che non mi sentivo in colpa, quasi mi sentivo in colpa perchè non mi sentivo in colpa.
In tutti questi mesi appena passati, io e Giobi siamo stati tanto insieme, non ho più avuto tempo per me, non ho fatto niente per me, mi sono dedicata solo a lui ( e al patato naturalmente),  e ho sofferto nel NON avere tempo per me, per i miei interessi.
Così ora che Giobi ha iniziato il nido, solo al mattino, il patato ha cominciato la scuola, e mi ritrovo la mattinata libera, finalmente respiro.
Ho letto un libro finalmente, sono andata a fare delle lezioni di conversazione in inglese, ho fatto alcune cose a casa ormai rimandate da tempo.
E ne ho ancora da fare.
E non mi sento in colpa a lasciarlo al nido.
Per niente.

Avevo proprio la necessità di stare un pò con me stessa.
Questa settimana mi sono sentita bene, più forte, più positiva, mi sto impegnando per migliorarmi, ho fissato degli obiettivi che devono raggiungere.
Mi sono data delle scadenze.

Buona domenica a tutte!

lunedì 9 settembre 2013

Dialoghi

- Mamma ma perchè non me le prendi quelle figurine lì?
- Patato ti ho detto di no, costano troppo, per essere solo delle "figurine". E ne hai già abbastanza a casa.
- Si ma quel bambino al centro estivo ne aveva 140. Io ne ho poche.
- Patato lo sai, te l'ho già spiegato, in questo periodo dobbiamo risparmiare, e non sprecare  i soldi in sciocchezze.
- E' perchè tu non lavori più?
- Si tato.
- Beh allora trovati un altro lavoro scusa eh...... (con tono un pò scazzato)
avrei dovuto rispondere "beh però sei un pò stronzetto a infierire così sulla mamma", invece:
- Non è così facile, lo sai che la mamma lo cerca tutti i giorni. Questo non è proprio un bel periodo.
- Allora cambia periodo!

(facile no? Ora mi infilo nella macchina del tempo e torni indietro di 10 anni, semplice no?!)


Ore 13.30
- Patato ma l'hai fatta la pipì stamattina?
- Si
- Uhm secondo me no, dai dimmi un pò a che ora l'hai fatta? Secondo me prima di pranzo non l'hai fatta....
- Ma si l'ho fatta, stamattina all'alba! Mi sono alzato apposta.

Io non so come fa.... deve avere un palloncino raccogli pipì nella pancia, ora son le 14 e non è ancora andato.......bohhhh


Io e il patato incontriamo la sua maestra di scuola:
- Maestra maestra lo sa lo sa che io so già tutto di matematica??!! So contare fino a 100, ma anche di più, e anche le tabelline le so già!
(Praticamente il programma di seconda elementare)
Maestra risponde:
- Va beh, vorrà dire che mi farai da aiutante

Ho un bambino tuttologo, non si sa come, ma in matematica è nato "già imparato".
Sarà non aver usato il box? (vedi post precedente)






giovedì 5 settembre 2013

A casa

Cioè...... "io sto a sclerà" .......Ma quando comincia la scuola?????????

Milleduencentomiliardi di cose da stirare, e non ho ancora finito. A casa da sola con i due pargoli, e ci sentiamo come nella pubblicità della Costa Crociere, rivogliamo la spiaggia e il mare, i giochi con la sabbia, le onde, il non pensare a niente, tranne che a far star bene i bimbi e di conseguenza, felici loro felici tutti.

Il papi è tornato subito al lavoro, e io a casa con le valigie, i panni da lavare,  e due pargoli da intrattenere.
Il patato per carità è abbastanza bravo, ma vuole attenzione, vuole giocare con me,  Giobi se potessi lo terrei in gabbia....ma non si può.... io sono contraria persino al box, (una ricerca scientifica di non so quale università aveva detto che il box "chiude la mente"  o una cosa del genere, praticamente i bambini crescono più intelligenti se lasciati liberi di esplorare), Giobi mi ha preso in parola....e  in fatto di esplorazione è già molto avanti.... tanto che me lo sono ritrovato sul tavolo della cucina più volte, si arrampica dappertutto, i giochi della sua età non li considera, lui è per o "lo distruggo o lo smonto (il gioco), se no lo uso per arrampicarmi". E' un piccolo terremoto.

Quest'anno come non mai conto i giorni in cui ricomincerà la scuola, giovedì prossimo, e l'asilo nido, lunedì (yeahhhhhhhh). Così almeno al mattino sarò liberaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.

Il fatto di non dover tornare al lavoro al rientro delle vacanze, perchè un lavoro non ce l'ho più, mi ha buttato parecchio giù. Tutti che tornavano al lavoro, tranne me.................................... mi sono sentita parecchio "fallita", sono caduta in un piccolo tunnel nero di autocommiserazione. Mi sono sentita molto casalinga disperata triste. Così, sono andata a tagliare i capelli.
Si sa new look = sinonimo di cambiamento.

Devo chiudere con il passato per poter andare avanti, non è facile per me, ma ribadisco devo assolutamente chiudere questo capitolo della mia vita, per poterne cominciare un nuovo.

immagine presa dal web